A cosa serve la puntura sul dito durante la visita?

  • Serve a misurare, con un sistema rapido e il giorno stesso della donazione, il valore dell’emoglobina (Hb), che è la proteina che trasporta l’ossigeno nel sangue, e l’ematocrito (Ht), che esprime il rapporto tra la parte di cellule e la parte liquida del sangue.
  • Il D.M. 2/11/2015 prevede che, per donare, è necessario avere un valore minimo di emoglobina, sia per la donazione di sangue intero che di plasma. Il livello di Hb deve essere verificato, ogni volta, prima della donazione e serve a comprovare quanto confermato negli esami precedenti.
  • Per la donazione di plasma, oltre all’emoglobina, viene considerato anche il valore dell’ematocrito (Ht). Questa donazione deve rispettare i parametri indicati dal Centro Trasfusionale dell’Ospedale, a tutela del donatore. Un ematocrito alto indica che la parte corpuscolata è in eccesso rispetto alla parte liquida del sangue. In questo caso, non è indicata la donazione di plasma perché, sottraendo altro liquido, si rende il sangue “più denso”.

  • La ferritina, presente nel sangue, è in equilibrio costante con le “scorte” di ferro dell’intero organismo. La sideremia indica invece il ferro circolante nel sangue al momento del prelievo. Il ferro è indispensabile per la produzione di Hb. Se c’è una quantità insufficiente di ferro, si produce sempre meno Hb e quindi meno globuli rossi. Così si potrebbe generare la condizione di anemia.
  • Per donare sangue intero, in modo continuo nel tempo, senza compromettere le scorte di ferro dell’organismo (e quindi la possibilità di produrre l’Hb), il medico AVIS deve valutare la ferritina presente nel sangue. AVIS Provinciale Parma preferisce avere più donatori, che donano preservando le proprie scorte di ferritina, piuttosto che molte donazioni da un singolo donatore. In quest’ultimo caso, l’esperienza ci dice che il donatore andrebbe incontro ad essere sospeso per periodi prolungati per valori insufficienti di ferritina.

Per lasciare più tempo al corpo di ogni singolo donatore di recuperare e riprodurre il materiale biologico donato, evitando che l’organismo, a seguito di donazioni ravvicinate, possa mostrare segni di diminuzione delle scorte di ferro (riduzione evidenziata dal valore di ferritina) tali da rendere necessaria l’interruzione temporanea delle donazioni. In questo modo si porta il massimo rispetto alla salute del donatore e al suo generoso desiderio di continuare a donare.