Dopo quando tempo posso donare dopo aver fatto un viaggio all’estero?

 

  • I viaggi oggi sono molto più frequenti, per svago o per lavoro, e si estendono a tutto il mondo. Ogni Paese può presentare rischi di malattie diverse tra loro e con pericoli di diffusione molto variegati. Non è possibile quindi dare direttive univoche utili al donatore per ogni viaggio. È consigliabile quindi chiedere al medico AVIS direttamente -“Il medico risponde” su AVIS Provinciale Parma- e, possibilmente, prima di prenotarsi per la donazione.
  • Il medico AVIS si collega con il sito “Il donatore che viaggia”, gestito a cura della Società Italiana di Medicina Immuno-Trasfusionale (inviaggio.simti.it), che raccoglie tutte le informazioni sulle malattie epidemiche e diffusive presenti in ogni Paese del mondo, città per città. In questo modo, il donatore, ricordando le tappe del proprio viaggio, può permettere al medico AVIS di valutare il giusto periodo di sospensione indicato per ogni tipo di malattia presente nei posti visitati e gli esami da eseguire, se necessario.
  • In linea di massima, il D.M. 2/11/2015 prevede 6 mesi di sospensione per coloro che hanno visitato zone collocate in area tropicale. Ma ci sono altre malattie (Dengue, Chikungunya, West Nile Virus, febbre gialla, Zika, ecc.), alcune delle quali si possono trovare anche in Italia, a trasmissione da insetti, nel periodo estivo. Per queste possono essere richieste sospensioni temporanee o esami aggiuntivi.

Il medico AVIS deve considerare diversi aspetti, tra i quali i più importanti:

  • Disponibilità del donatore
  • Età
  • Peso
  • Sesso
  • Esami del sangue
  • Richieste dei gruppi sollecitate dal Servizio Trasfusionale in base al piano Sangue Regionale
  • Stili di vita
  • Viaggi
  • Qualsiasi terapia, pratica medica (interventi, dentista, indagini “invasive” e non)

Il ciclo mestruale in atto non è controindicazione alla donazione.

Tutti questi aspetti variano con il passare del tempo e quindi è necessario, di volta in volta, tornare a valutarli per confermare o meno l’idoneità alla donazione.