Ho fatto un tatuaggio (o un piercing o la foratura delle orecchie). Quanto tempo devo aspettare prima di poter donare il sangue?

  • Il D.M. 2/11/2015 prevede la sospensione temporanea di 4 mesi, al termine dei quali si è automaticamente riammessi alla donazione, senza dover effettuare esami di controllo.
  • Questa indicazione è stata stabilita nel D.M. per massima cautela verso il malato che riceverà la trasfusione. Infatti, non si può essere certi che tali pratiche siano state eseguite secondo procedure con un adeguato controllo delle infezioni (ambienti adeguati, massima igiene, utilizzo di dispositivi di protezione individuale, puntali monouso, disinfezione accurata, inchiostro in contenitori monouso poi eliminati, ecc.). Si sa che alcuni virus (epatite B, epatite C, HIV) hanno “periodi finestra” senza sintomi prima di rendersi evidenti alle indagini sierologiche o manifestare i segni di malattia. Il periodo di 4 mesi di sospensione permette, se c’è stata trasmissione del virus, che diventino positivi gli esami del sangue del donatore, che vengono eseguiti sulla sacca raccolta ad ogni donazione.

  • Il “rischio” (cioè la possibilità che succeda qualcosa di negativo, che implica l’incertezza dell’evento), a cui si fa riferimento, è soprattutto quello legato alla trasmissione di malattie di tipo sessuale come: HIV (AIDS), epatite A, epatite B, epatite C, sifilide, gonorrea.
  • Queste malattie si possono trasmettere attraverso qualsiasi tipo di rapporto sessuale, tramite i liquidi organici infetti (sperma, secrezioni vaginali, saliva); oppure per trasmissione da madre a figlio durante la gravidanza e il parto; o da sangue dovuto a irritazioni o lacerazioni locali o da siringhe infette, da tatuaggi e piercing effettuati non in condizioni di sterilità.
  • I comportamenti più a rischio sono i rapporti sessuali non protetti con partner occasionali, che possono loro stessi non sapere di essere affetti da una di queste malattie.
  • Una volta entrati nell’organismo, i batteri o i virus che causano queste malattie, si diffondono nell’organismo per un lungo periodo (anche 3-4 settimane) senza sintomi e senza rendere positivi nemmeno gli esami specifici eseguiti su ogni sacca di sangue prelevata. Se le indagini risultano positive ai test specifici, la sacca viene eliminata e viene avvertito il donatore della positività direttamente dal Centro Trasfusionale dell’Ospedale di Parma.
  • Per motivi di segretezza dei dati sanitari di questo tipo di malattie e secondo le regole per la Protezione dei Dati, la comunicazione non viene trasmessa all’AVIS Provinciale di Parma. Il donatore viene preso in carico direttamente dal Centro Trasfusionale dell’Ospedale Maggiore di Parma, ed è avvertito tramite posta raccomandata. È il Centro Trasfusionale stesso che invita il donatore per i successivi accertamenti, che saranno eseguiti in modo gratuito e da personale altamente esperto in questo tipo di malattie.